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taxidrivers.it, 22 gennaio 2019 - “Al Festival di Berlino 'Normal', il nuovo film documentario di Adele Tulli”

Un viaggio e un atlante inaspettato nelle norme, gli stereotipi, le convenzioni di genere nell’Italia di oggi. Un cammino lungo quei confini che chiamiamo maschile e femminile.

RaiPlayRadio, 10 febbraio 2019 - Berlinale #4 - "Normal" e "A portuguesa", di Alberto Crespi, Dario Zonta e Efisio Mulas

Normal è un documentario che riflette sul concetto di normalità nel campo dell'identità sessuale e che compie un viaggio attraverso le norme, gli stereotipi e le convenzioni di genere nell’Italia di oggi.

badtaste.it, 11 febbraio 2019 - “Berlinale 2019 – 'Normal', la recensione” di Gabriele Niola

Il solo fatto che Adele Tulli sia riuscita a realizzare un documentario sull’influenza che il gender ha nelle azioni e attività di tutti i giorni ha un che di stupefacente. Che poi questo documentario sia uno dei migliori dell’anno, dotato di un impatto visivo potentissimo, curato come raramente capita ai documentari italiani (troppi, troppo approssimativi, troppo affidati al contenuto) era davvero imprevedibile.

HuffPost - “Normal: un mondo più folle che sbagliato, più assurdo che odioso, più confuso che brutto", di Mario Sesti

Il film di Adele Tulli mette in evidenza la grottesca inconsistenza delle identità di genere

ANSA - “Normal o la follia dei generi”

Tulli, racconto l'oggi senza dare risposte

Cinecittà News - "Adele Tulli: 'L'Italia è un laboratorio sul gender'", di Cristiana Paternò


cineuropa - “Normal” di Camillo De Marco

Adele Tulli mostra la normalizzazione di pratiche sociali che oggi caratterizzano le identità di genere, con occhio rigoroso ma un po’ moralista

Magazine di Istituto Luce Cinecittà - “Viaggio attraverso le convenzioni di genere nell’Italia di oggi”


Il fatto quotidiano - “Festival di Berlino 2019”, di Anna Maria Pasetti

[...] Sul fronte italiano continua la piacevole cavalcata dei film “nostrani” alla conquista di stampa e pubblico internazionale. Oggi è il turno del bel documentario Normal di Adele Tulli. Nato come progetto di PhD della regista presso la britannica Roehampton University, il film si presenta come una acuta, coerente ed ironica riflessione “articolata per immagini” su quanto la nostra appartenenza di genere sia condizionata dalle convenzioni sociali dominanti. Il concetto di “normal” adottato dalla Tulli rimanda all’etimologia profonda del vocabolo, assunto prioritariamente nel suo significato in inglese, ovvero “sottoposto a norme” e non – come si sarebbe indotti a pensare –nella sua traduzione italiana di “normale”. Nell’indagine percorsa dal documentario tale concetto è – appunto – applicato all’appartenenza/ differenziazione di/in genere/i.
Squisitamente italiano per il panorama umano che ritrae dal nord al sud del Paese ma “aperto alle interpretazioni fuori confini perché ogni cultura si confronta ontologicamente con il proprio bagaglio normativo” sottolinea la Tulli, Normal mette in campo una sfilata di situazioni atte a mostrarci quanto fin dalla tenera infanzia (addirittura dalla gestazione..) la nostra esistenza sia indirizzata ad un’auto-percezione di genere: le bambine travolte da un universo di giocattoli in total pink fra bambole e utensili da baby casalinghe mentre i maschietti già a cavallo di mini-moto da corsa indotti a sviluppare una personalità da vincenti e dominanti. Niente di nuovo, si potrebbe obiettare, rispetto a volumi di letteratura di militanza femminista anni ’70 nonché all’imprescindibile reportage pasoliniano Comizi d’amore, e tuttavia la Tulli fa un passo in avanti poiché tenta (con successo) di aprire domande e non chiudere risposte in gabbie ideologiche.
“Lontano da intenzioni pedagogico-didattiche, il mio desiderio è di fornire una narrazione cinematografica che utilizzi simbologie, allegorie, suggestioni emotive, spunti orientati alla massima apertura interpretativa”. In tal senso anche le estremizzazioni rappresentate (i corsi di corteggiamento per uomini, il taglio della torta a forma di pene durante l’addio al nubilato che fa da controcampo al taglio del corpo femminile da parte dell’illusionista) vanno a significare la pienezza di una sublimazione che ci appartiene ed istintivamente riconosciamo: ecco, è proprio tale istantaneità a diventare l’oggetto del riflettere, perché è essa che viene indagata da Normal. Dotato di un finale esemplare qui da non rivelare, il documentario gode della coproduzione degli archivi AAMOD e Istituto Luce Cinecittà con la distribuzione prevista il prossimo aprile da parte di quest’ultimo.

FilmTV - 12 febbraio 2019 - “Senza dare risposte”, di Adele Tulli


Gazzetta del Sud - “'Normal', ovvero la follia dei generi”, di Francesco Gallo


Il Centro - “L’Italia schiera il doc 'Normal': Tulli filma la follia dei generi”, di Francesco Gallo


il Manifesto - “Adele Tulli, il senso comune sulle tematiche di genere attraverso il cinema”, di Giovanna Branca


Il Piccolo - "'Normal' di Adele Tulli, una distribuzione triestina al festival di Berlino", di Beatrice Fiorentino


Leggo Roma - “Sesso e generi: svelo l’Italia dei contrasti”, di I. Rav.


Sentieri selvaggi - “#Berlinale69 – Normal, di Adele Tulli”, di Sergio Sozzo


Film.it - “Che cos’è Normal? Risponde Adele Tulli, regista di un documentario ipnotico”


ilsole24ore - “Il Festival del Cinema” di Andrea Chimento

[...] Non sarà famosa quanto Agnès Varda, ma un interessante documentario l'ha diretto anche Adele Tulli, regista italiana che nella sezione Panorama ha presentato «Normal».
Si tratta di un’indagine per capire quali sono i gesti e le abitudini legati al genere e alla sessualità in Italia. Quanto peso ha la differenza di gender nella nostra quotidianità è soltanto una delle domande di un film che riflette sull’identità, attraverso libere associazioni e scelte di montaggio decisamente coraggiose.
La parte conclusiva non è all’altezza del resto della pellicola, ma il risultato è comunque un prodotto anticonvenzionale e ambizioso, che merita di arrivare presto anche nelle nostre sale.

IoDonna - "Berlinale 69. La regista Adele Tulli racconta gli stereotipi di genere in 'Normal'", di Alessandra De Tommasi


taxidrivers.it - “69 Festival di Berlino: ipnotico e umanista, Normal di Adele Tulli invita lo spettatore a cambiare sguardo sulle cose umane”, di Carlo Cerofolini

Presentato nella sezione Panorama del 69esimo Festival di Berlino, Normal di Adele Tulli guarda all’opera di D’Anolfi e Parenti per conquistarsi uno spazio di autonomia nella manifestazione di un umanesimo capace di restituire dignità e fascino alla condizione umana

esquire - “Che cos'è Normal, il miglior film italiano alla Berlinale” di Gabriele Niola

Opera di una quasi esordiente, è un documentario anomalo che mostra le dinamiche di gender nelle situazioni quotidiane più diverse.

nonsolocinema - “'Normal'di Adele Tulli” , di Francesca Lazzarin


ilsole24ore - “Normal, un film tra “maschi alfa” e Miss Mondo”, di Gloria Remenyi


filmidee.it - “LOVERS FF: PARADOSSI DI GENERE”, di Clio Nicastro


taxidrivers - “Normal di Adele Tulli: dagli applausi al Festival di Berlino ai cinema. Dal 2 Maggio”


Giornale di Sicilia - “Uomini e donne, quando la normalità confina con la follia”, di Francesco Gallo


Il Giornale di Vicenza - “Normal, catalogo di follia dei generi”


La Prealpina - “Normal al cinema, storie di ordinaria follia”


cinematografo.it - “Normal”, di Giulia Lucchini

Adele Tulli firma un documentario incentrato sulle convenzioni e le disparità di genere. Un lavoro interessante, che fa riflettere

Sguardi di Confine - “Normal, lo sguardo interrogativo di Adele Tulli sulla giostra della realtà”, di I. Capitanio


closeup - “Normal”, di Matteo Galli


1977 - “Normal” di Agnese Lovecchio


La Falla - “Normal: il genere tra costruzione sociale e performance”, di Elisa Manici


movieplayer - “Essere uomo, essere donna, essere "normale" oggi”, di Valentina D’Amico

Adele Tulli indaga sui condizionamenti della società sul gender nel documentario Normal, di cui parliamo nella nostra recensione.

L’Espresso - “Adele Tulli. L’importanza di non essere normal”, di Chiara Valerio


taxidrivers.it - “Il trailer di Normal , in sala dal 2 Maggio”, di Simona Grisolia

Presentato con successo a Berlino, è in sala il nuovo documentario di Adele Tulli, Normal,una riflessione sulle complesse dinamiche social

taxidrivers.it - “La performance del desiderio: conversazione con Adele Tulli, regista di Normal”, di Carlo Cerofolini

In concorso nella sezione Panorama della scorsa Berlinale, e presentato negli scorsi giorni al Festival “Orlando” di Bergamo dove ha ricevuto una menzione speciale dalla Giuria giovani, Normal riflette sul significato di normalità raccontando una giungla di segni destinati a delineare un'autentica performance del desiderio. Nel farlo, Adele Tulli rinuncia a commenti e spiegazioni, cortocircuitando il reale attraverso la forza della propria visione.

taxidrivers.it - “Normal di Adele Tulli alla Casa Internazionale delle Donne di Roma”

Un viaggio e un atlante inaspettato nelle norme, gli stereotipi, le convenzioni di genere nell’Italia di oggi. Un cammino lungo quei confini che chiamiamo maschile e femminile.

Deadline Hollywood, 21 January 2019

Adele Tullis’s formally straightforward but aesthetically convincing documentary examines rigidly defined gender roles and many people’s uncritical submission to the dictates of (hetero-)normativity.

Kino-Zeit, 21 January 2019 - "Ist es nicht normal, verschieden zu sein?"

„Die Normalität ist eine gepflasterte Straße. Man kann gut darauf gehen, doch es wachsen keine Blumen auf ihr.“ Was Vincent van Gogh Ende des 19. Jahrhunderts bezüglich seines radikal anderen Farbspektrums erklärte, gilt im Wesentlichen bis in unsere Gegenwart hinein, wenn es im alltäglichen Diskurs wieder einmal um das scheinbar harmlose Adjektiv „normal“ geht.

Cineuropa, 23 January 2019 - "Adele Tulli explores gender roles"

The new doc, which examines the concept of normality in relation to masculinity and femininity through a mosaic of scenes portraying daily life, will be screened in the Berlinale Panorama

Teddy.tv, 23 January 2019


Aviva, 1 February 2019 - "Candidates for the Teddy"

Die durch feministische und queere Kontexte (wie "Rebel Menopause", 2015) bekannte Adele Tulli zeigt in "Normal" geradlinig und ästhetisch, auf welche Vorgaben hin sich viele Menschen unkritisch dem Diktat der (Hetero)Normativität unterwerfen. Dabei richtet sie die Kamera auf alltägliche Handlungen, die sie ruhig und kommentarlos aneinanderreiht und immer wieder durch konterkarierende Montagen befremdlich erscheinen lässt.

Siegessäule, 2 February 2019 - "Queer films at Berlinale"

Diese Doku zeigt anhand alltäglicher Handlungen und Szenen die Absurdität von Männlichkeitsritualen, starren Genderrollen und der Anpassung an eine (Hetero-)Normativität.

Varity, 5 February 2019 - "Berlin: Slingshot Takes Sales on Panorama Gender-Themed Doc ‘Normal’"

Italian sales company Slingshot Films has taken world sales on timely Berlin Panorama doc “Normal,” a reflection on how female and male identities play out in everyday interactions, through a collage of immersive scenes filmed all over Italy.

The Upcoming (UK), 11 February 2019 - "Normal"

In slightly over an hour, the film accentuates the heteronormative and gendered imperatives in life: men must strive to dominate as an alpha male and women should learn to submit as an aesthetic object and wife for their husband’s consumption. Normal is truthful but not particularly thought-provoking, as though it has come a couple years late. What does make the documentary unique is its facelessness. Each frame is crowded with bodies in pulsating crowds but it is hard to tease one person from the next. Clarissa Cappellani and Francesca Zonars’s cinematography is impressive and develops visual ties that carry the piece from one age bracket to the next. Too, Normal elegantly underscores the human similarity through the anonymity of its subjects.

cineuropa, 11 February 2019 - "Through a rigorous but somewhat moralistic lens, Adele Tulli explores the normalisation of social practices characterising gender identities in Italy today"

[...] This “unexpected atlas” of norms and stereotypes, as the director describes the film in her notes, is actually, to take the metaphor even further, the portrayal of two distinct planets whose orbits never cross and whose inhabitants are probably unaware of the existence of the other.
[...] The film’s images have the charm of horror vacui, the camera fixed meticulously, observing adolescent boys shooting aliens or zombies in an amusement arcade, while all the audience can hear is the intolerable racket of their weapons blasting out from the boys’ headsets. The music, courtesy of Andrea Koch, emphasises these images, while the editing by Ilaria Fraioli, with the help of Elisa Cantelli and the director herself, sets a calm and unhurried pace to proceedings.

Goombastomp, 11 February 2019 - "Berlinale 2019: gender is horror in the innovative ‘Normal’"

[...] These stereotypes are pushed to such absurd lengths as if to force the viewer to reconsider their own patterns. Are we the directors of our own limited world? While many elements of the film are specific to Italian life, especially some of the more fantastical imagery and the overbearing extent to which the Church plays a role in shaping society, Normal has a universal resonance. Coming in at only 70 minutes, the sheer rhythm created by these images, set to a synth-heavy score with thudding beats, creates a hypnotic effect. Credit must go for the editing team of Ilaria Fraioli and Elisa Cantelli for shaping so much diverse material into such a coherent statement. This is masterful filmmaking.

Filmuforia, 11 February 2019 - "Berlinale 2019: ‘Normal’"

Tulli makes a real visual impact with her sophomore feature that examines gender specific behaviour through a series of vignettes picturing everyday scenes in Italian life. Normal asks the question: how is male and female determined? Is it built on childhood expectations, or does it arise out of a need to confirm to society’s rules.?

Filmlöwin, 11 February 2019


Teddy Award, 13 February 2019 - "Interview with Adele Tulli on ‘Normal’"

What constitutes “normal”? Who governs the meaning of that word? In this enigmatic documentary Adele Tullis interrogates rituals of gender performance that have become so entrenched in our society.

The Film Experience, 13 February 2019

The tagline of this film should read "the most shocking depiction of heterosexuality ever seen on screen!" Presented completely without comment (which we know is, itself, a comment), this observational documentary has the veneer of the anthropological, when mostly it is a leering gaze at the horrors of gender conformity.
...And it's fabulous!
From infancy to adulthood, Tulli's camera is fixed on typically ordinary Italian men and women doing their particularly ordinary things - being princesses, losing their mind over boys, walking in bikinis in high heels (the women, of course) to the boys stuff - motorbikes, pellet guns, how to talk to girls. While individually this may be mundane, together it is a alarm sounding to wake us up to our conformity. The most scathing scene is its very last, asking us to consider just who is assimilating by force or by desire.

J:MAG, 16 February 2019 - "Une plongée effarante dans la norme du genre. Entretien."


Minky Production, 16 February 2019 - "Interview with Adele Tulli, director of “Normal”, at the 69th Berlinale"

There is a straightforward but aesthetically very convincing documentary in the Panorama section of the Berlinale this year. It’s called Normal.
The director Adele Tulli examines the rigidity behind the definition of gender roles in current society. She turns her camera on to everyday actions, rituals and scenes and somehow it's very disconcerting.

The Hollywood Reporter, 20 February 2019

Exceptional
Italian director Adele Tulli's observational documentary looks at gender in contemporary Italy.